Io darei la colpa al mio essere sparita per qualche tempo allo shock culturale, che mi ha preso in piena faccia quando sono arrivata qui sotto.
Lo shock mi ha schiaffeggiato brutalmente e poi mi ha lasciato lì tramortita a cercare di capire come sopravvivere.
Ora di tempo ne è passato un po’, io che sono una persona abbastanza intelligente dovrei essermi abituata, dovrei essermi ambientata alla perfezione tanto quanto mi ero abituata nella mia gelida Albion, dovrei essermi esercitata abbastanza a bere uno strong latte al giorno, e invece amici non è esattamente così.
In realtà non ho ancora capito come fare, ma so per certo che ci sono alcuni requisiti che sarebbe meglio possedere prima di trasferirsi qui sotto, giusto per essere sicuri di riuscire a passare oltre allo shock culturale.
Cercate, nel caso vi voleste trasferire in Australia, di non essere allergici alle uova.
Oh, le uova. Uova ovunque. Io indovinate? Sono allergica. Ma molto allergica. E tutti i weekend sono invitata a fare colazione con qualcuno, brunch da qualche parte, vieni a fare colazione con noi! Ci mangiamo solo sette uova in camicia ricoperte di altre salsine fatte con altre uova! Non ti piacciono le uova? Oh, sei allergica? Allora mangia i pancake. Con le uova. O il muesli? No vi pare che uno vada a fare colazione fuori per mangiare il muesli, ma me lo farò a casa, il pappone di muesli.
E allora mangia il toast.
Ecco, nel caso voi foste allergici alle uova, sappiate che, quando andrete a fare le colazioni giganti con i vostri nuovi amici australiani, mangerete solo una fetta di toast. E tutti vi diranno hai mangiato abbastanza, vuoi assaggiare le mie uova, te le do in testa ste uova.
Un altro requisito necessario dovrebbe essere quello di essere super sportivi.
Sì perché l’australiano mi è uno atletico, tutto push ups e planking, non passa un giorno senza fare qualche attività sportiva, prova tutte le palestre di tutti i quartieri della città, prova tutte le nuove discipline sportive pronte a ucciderti: HIIT – detto anche cardiofitness, ovvero 30 minuti in cui fai di tutto per farti venire un corpo perfetto e magari anche il vomito. Prova allenamenti brucia grassi con le kettlebell pronti a trasformarti in Schwarzenegger e poi lasciarti immobile per tre giorni. E poi prova anche: “rinforza il tuo corpo con tizia”, “dimagrisci con quest’altra”, “scolpisci i muscoli con quest’altro”, pilates, barre, Kayla Itsines e quelle chiappe di ferro che ti guardano mentre tu sudi nel tuo salotto al grido di “diventerò sodissima Kayla, te lo giuro”. E poi F45 che non so nemmeno cosa sia ma esiste e a questo punto potrebbero esistere anche A33, B12 – ciccia colpita e affondata.
Non dimentichiamoci che lo sport è fonte di infinite discussioni in Australia, e che probabilmente vi salverà da momenti imbarazzanti in cui non sapete cosa dire. Voi iniziate a fare domande sul cricket, sul football australiano, su Kayla e sulle classi di pump, e sarete salvi.
Ovviamente non capirete nulla delle risposte ma non è questo l’importante. L’importante è parlare di sport. Anche ai colloqui vi chiederanno che squadra di football australiano tifate, e dire che non tifate nessuno ma che i giocatori hanno un gran bel culo di solito non basta.
Tra le altre cose, se mai doveste decidere di trasferirvi qui sotto, non avere paura delle onde potrebbe esservi d’aiuto. In un continente dove il mare è oceano, e dove l’oceano non è esattamente come il lungomare di Riccione, dove le onde sono ovunque, sono grandi, e ti buttano sotto e ti tolgono il costume e ti fanno male alla testa, avere paura delle onde non è esattamente una cosa semplice. Ovviamente io ne ho una paura fottuta.
Mi prende l’ansia solo a vederle da lontano e scommetto che in mezzo a tutta quella schiuma ci siano tre squali pronti a mangiarmi, delle meduse pronte ad uccidermi, dei mostri marini. Gli australiani questa cosa non la prendono bene, e tentano di gettarmi in mezzo a tutto quel casino di schiuma e metri di acqua, nella speranza di insegnarmi a nuotare tra le onde.
E mentre io sono lì che boccheggio tra un’onda e l’altra, mentre il biondo mi urla VAI SOTTO ORA! Io gli urlo A RICCIONE DOVE ANDAVO IO AL MARE LE ONDE ERANO SOLO ALL’ACQUAFAN, MANNAGGIA SANTA A TE E ALL’AUSTRALIA.
Siete sempre felici? Sempre innamorati? Sempre gioiosi? Sempre positivi? Tutto si risolve sempre con un tu pensi troppo, rilassati? Sempre pronti a dire non farti troppi problemi, take it easy! Se avete risposto di sì, venite subito qui sotto. Se come me avete risposto no ma volete comunque trasferirvi, sappiate che ogni tanto dovrete tenere a freno quella voglia che mi è tanto familiare di mandare tutti a fanculo.
Insomma, se vi piacciono tutte queste cose e se vi piace anche alzarvi presto – tipo le 6 tutti i giorni per non sprecare nemmeno un minuto della vita– l’Australia è il vostro posto. (O se vi piace alzarvi alle 5 per andare in palestra alle 5.30 tutte le mattine prima del lavoro. O se ritenete che dormire fino alle 10 durante il weekend sia una perdita di tempo, e siete sempre pronti a uscire alle 5.30 di ogni santa mattina per fare sport, colazione, meditare, allora siete sì pronti per il trasferimento.)
Io, come avrete ben capito, non rispondo a molti di questi requisiti. Tra la paura delle onde, l’allergia alle uova e questa cosa che adoro dormire fino alle 12 durante il weekend, forse dovrei pensare a trasferirmi altrove.
Ma dopo tre anni ho scoperto un requisito che è importantissimo per la sopravvivenza in Australia e che se voi non avete, beh, amici, allora potrebbe essere un problema.
Anche se sapete fare 234 squat di fila e se vi svegliate alle 5.45 per meditare sulla pace nel mondo prima di fare due ore di allenamento HIIT e poi andare a fare colazione con le uova bio e l’avocado.
Mi piace la birra.
Forse è per quello che mi salvo.
Ahahah,come al.solito,cara Cocchi ,esilarante.La birra per il.giorno di San Patrizio è determinante,direi.Comunque,ribadisco,per chi si fa troppe domande sulla vita,ogni luogo è difficile da vivere,credimi!
Grandissima… ti dico la verità io sarei un perfetto australiano 🙂