“Senti, ma non ci sono dei giorni in cui vorresti prendere la testina del tuo fidanzato e spiaccicarla contro il muro? Che va bene amarsi, volersi bene, fare l’amore e le coccoline la domenica mattina, ma certi giorni ti verrà il nervoso, no?”
“No, io lo amo tutti i giorni.”
Ecco questo è stato il dialogo tra me e un’amica qualche tempo fa, e io, scusate amiche che amano tutti i giorni, ho riso tantissimo.
Anch’io amo tutti i giorni ma certi giorni odio pure, o meglio, non odio ma mi sale un attimo di fastidio, che mi si propaga per la spina dorsale, arriva fino al cervelletto, poi passa al cervello e alla bocca e scoppia in un MA BASTA –inserire motivo del litigio qui grazie-.
Poi ci ho riflettuto e ho capito che l’amica che ama sempre e non ha mai un giorno storto, lo fa perché è appena andata a convivere. E’ fresca di convivenza e quindi non è ancora arrivata in quel momento dopo tipo quattro anni di convivenza in cui trovare le mutande da lavare del tuo fidanzato per la millesima volta sul lavandino ti fa venire un tic nervoso.
Lei è ancora nel momento amore se le sarà dimenticate, aspetta che le metto a lavare.
E così ho pensato: che esistano delle fasi della convivenza? Perché pensateci, all’inizio c’è la fase che potremmo chiamare luna di miele.
Nella fase luna di miele, è tutto splendido. Si è appena andati a convivere, l’amore scalda i nostri cuori e copre con dei pesanti strati di culatello di Zibello gli occhi. E questi strati non ci fanno vedere le abitudini dell’altra persona che molto probabilmente potrebbero infastidirci, o voler tirare due craniate contro il muro.
Nella fase luna di miele si fa tutto insieme: si cucina insieme, poi si lavano i piatti insieme, si fa la doccia insieme, non ci si stacca l’uno dall’altro sul divano si sta vicini vicini, ci si manca quando si va al lavoro e ci si saluta la mattina come se non ci si dovesse vedere per giorni interi. E’ la fase in cui si racconta alle amiche che non si è mai andati così d’accordo con qualcuno, che lui è quello giusto e tante altre cosine stupende, ha comprato la cioccolata che mi piace! Che dolce. Ha lavato il bagno! SUL SERIO?
Poi, dopo qualche tempo, la realtà comincia a fare spazio nella vostra stupenda storia d’amore. E subentrano così anche un paio di cosine che non avevate notato prima, nella fase della luna di miele, perché avevate quei tre chili di culatello di Zibello sugli occhi che non vi facevano vedere nulla.
Inizia così la fase questa è la realtà della convivenza, amica mia.
E’ così che improvvisamente cominciate a notare abitudini interessanti tipo: il vostro fidanzato ama spogliarsi e buttare tutti i vestiti per terra, in pile disordinate di magliette puzzolenti e magliette pulite che voi avete lavato con tanto amore e pure piegato e lui le getta lì per terra, noncurante del vostro sforzo di lavarle, piegarle e riporle con amore sul letto.
Oppure vi accorgete che l’aggettivo disordinato sia oggettivamente sprecato per la vostra dolce metà, perché forse è scoppiata una bomba da qualche parte in casa potrebbe essere più appropriata come metafora per la confusione che c’è in giro.
Come d’incanto poi vi ritroverete ad abbassare tavolette del cesso, rilavare bicchieri che non ho capito come mai gli uomini lavano l’interno ma mai l’esterno dei bicchieri che così sono belli appiccicosi, cercare cose in giro per casa per scoprire che sono state messe nel ripiano più alto dove voi non arriverete nemmeno con una scala, e domandarvi il perché sul vostro divano ci siano anche un numero indefinito di magliette, felpe, forse l’armadio è il divano e voi non ve ne eravate mai accorte?
Le docce insieme diventano un amore sul serio mi devo lavare i capelli, vabbè ok tra l’altro ho fame, facciamo dopo. Il cucinare insieme diventa un amore, cucini tu? Io vado in palestra stasera.
E poi tutto d’un tratto, nella fase questa è la realtà della convivenza, amica mia, noterete anche che il vostro fidanzato si è come rincoglionito. E vi pone delle domande che vi faranno dubitare della sua intelligenza, e voi penserete “ma è scemo o sta facendo apposta per farmi fare le valigie e farmi andare via per sempre?”
Perché fai tutte queste lavatrici, secondo te come si lavano le cose, amore, con la forza del pensiero? Perché cambi le lenzuola? Ma sì amore! Teniamo le stesse lenzuola per un anno! Viva la sporcizia! Perché pulisci il bagno? Sul serio? Perché ti trucchi? Aiuto? Pronto? Perché passi l’aspirapolvere, l’ho passata io un mese fa! Ma la passi tutti i weekend? Ma una volta al mese non va bene?
Perché ci metti così tanto a lavarti i capelli? Perché stiamo insieme? Ricordamelo.
Ma l’amore può tutto, amici. O forse l’amore e il gin tonic insieme possono tutto. O forse l’amore e il sedersi una sera e dire tesoro, guarda, io ti amo ma qui dobbiamo trovare un compromesso per una serie di cose perché altrimenti ti amo ma vado a vivere da un’altra parte e mi puoi venire a trovare nel weekend.
Ecco sì, forse con l’amore e una serie di compromessi, forse con tutto questo alla fine viviamo tutti felici e contenti una volta che abbiamo scoperto la terza e ultima fase della convivenza: vivi e lascia vivere.
Vivi e lascia vivere, ma magari metti giù la tavoletta del water, i vestiti te li metti a posto tu io da oggi in poi scavalcherò le tue montagne di vestiti ignorandole, io lavo il bagno che tu lavi solo con la forza del pensiero e tu lavi la cucina che ti piace tanto mettere a posto tutti i barattolini di spezie e a me viene l’ansia, io non ti rompo più i coglioni con la storia delle mutande ma tu ti ricordi di non lasciarle in giro e adesso facciamoci un gin tonic, ma prima devo far andare la lavatrice, e non mi chiedere perché, è così.
Io faccio le lavatrici, tu mi prepari il gin tonic, e vissero per sempre felici e contenti.
Esatto,nel mio caso non mi posso lamentare troppo,ma ci sono momenti in cui ti chiedi PerchéWhyPourquoi?Ma forse è reciproco,quindi,finché c’è amore c è speranza
Mia madre aveva freddo, mio padre invece si arrotolava nelle coperte trascinando via tutto.
e spesso mi domando come facessero i nostri genitori o i nostri nonni a dormire nello stesso letto.
Se mai mi dovessi sposare lo farei solo a condizione di avere due camere separate.
Ogniuno con le sue esigenze, con le proprie cose e ogniuno con la sua privaci.
Io avevo un ex che era esattamente come il tuo ragazzo: vestiti lasciati in ogni dove, piatti e bicchieri lavati alla carlona (come si dice dalle mie parti), disordinato come pochi e mai, dico mai avesse alzato un dito per pulire il bagno o passare l’aspirapolvere. Ed era pure accumulatore seriale, cosa che mi faceva dare di matto a dire poco. Se solo sapesse le bustate di cose che ho buttato. Io non sono mai arrivata alla fase dell’indifferenza bensi’ all’esaurimento, tant’e’ che e’ stato uno dei motivi per cui l’ho lasciato (oltre a vari altri). Poi ho conosciuto il mio ultimo ex, con cui andavo d’amore e d’accordo. Entrambi ordinatissimi e pulitissimi, minimalisti e condividevamo tutte le faccende domestiche. Poi lui ha deciso di mollarmi per colpa delle sue paturnie mentali. La morale della favola, almeno per me e’: la perfezione non esiste e da ora in poi vivro’ sempre per i fatti miei. Non permettero’ mai piu’ a un uomo di farmi uscire pazza .
Sorridevo leggendo perché, anche se non tutte le situazioni che hai descritto, e menomale, fanno parte della mia convivenza, le fasi descritte rispondono a realtà! E l’ultima alla fin fine è la migliore da vivere, per quanto ancora mi rifiuti di scavalcare i suoi vestiti per terra e ancora mi intestardisca a pretendere che impari a raggiungere il cesto della biancheria. La divisione dei compiti si è strutturata meglio e non si può dire che io faccia più di lui in casa, perciò va bene…anche senza la doccia in due!
Magari nella fase uno fossi stata cieca! Io passavo dall’amore folle ad essere folle e volerlo strozzare con i lacci delle scarpe che lasciava ovunque (e per ovunque intendo ovunque io potessi inciamparvi)! Poi dopo qualche mese ci siamo assestati credo, come dici tu: l’amore e il vino aiutano a venirsi incontro, o forse col tempo io mi sono abituata un pochino e lui è maturato (fidanzato più giovane di 4 anni, quando avevo 30 anni e lui 26 mi pareva di vivere con un adolescente :/). Ci amiamo, stiamo molto bene insieme ma ogni tanto litigheremo: io lo irrito perchè pulisco e faccio lavatrici (sua frase urlata in una litigata:”Ma lo sai che quando vivevo in Australia lavavo la biancheria a 30 gradi?” E ti avrà portato a casa lei infatti!), lui perchè continuerà a disseminare i vestiti sporchi tra il bagno e la camera, pensando probabilmente che arrivino al cesto da soli. Tieni duro, la relazione funziona benissimo lo stesso!!!
Ma cos’è questa mania di lasciare tutto in giro?! Tutti eh. TUTTI. Mah, lo sanno solo loro. Però concordo, tutto funziona bene lo stesso, soprattutto se faccio finta di non sentire quando lui si lamenta delle lavatrici 🙂
Pochi punti chiave di cui si discute una volta sola , perché che tristezza stare a litigare per il menage casalingo noi che ci siamo incontrati in una deserta ( semi) spiaggia asiatica e che abbiamo esplorato tutta l’Australia in tenda per mesi.
Quindi dicevo, pochi ma chiari e semplici una volta per tutte : tu porti fuori la spazzatura e io lo do per scontato e io faccio le lavatrici e tu lo dai per scontato. Il latte e il succo d’arancia che tanto ama lui non cresce in frigo quindi ogni tanto anche lui si deve rompere le scatole a vagare per gli asettici e gelidi corridoi dei supermercati australiani mentre io uso il mio genio italico per elaborare menù commestibili. I lavori faticosi li fa lui…pulire è faticoso e io sono quella dolce pulzella che ti ha rubato il cuore vorrai mica che lavi i pavimenti? I lavori intelligenti li faccio io…..insomma amore si ma anche strategia casalinga non guasta! 👨🍳👩🏻💻
L’ultima volta che lui ha lavato i pavimenti non ha strizzato il mocio. Il pavimento è ancora bagnato da allora mi sa… Però ci ha provato, dai.
quasi quasi vengo a fare una visita nell’ altra parte del mondo.
ma come sono gli ipermarket australiani ?
ho bisogno di inestticidi ?
dovrei avere qualche parente a melbourne ma non riesco a ritrovarlo.
ciao.
Io ho trovato che la soluzione per una pacifica convivenza (dopo l’amore, naturalmente) è una e si chiama “schei”.
Se nessuno dei due ha voglia/ce la fa a pulire, stirare etc: si mettono da parte i soldi di una cena fuori e si chiama qualcuno che venga a fare le pulizie. Per i piatti si compra una lavastoviglie e per le camicie si va in stireria.
Per il resto: sposo tantissimo la fase vivi e lascia vivere. Si vive bene anche con i pantaloni appoggiati allo sgabello della cucina (anche se ogni tanto ancora mi chiedo perché debbano stare proprio lì…) 😉
Ricordo che dopo due mesi di convivenza, tornavo a casa, vedevo il casino immane che lasciava in giro ed urlavo davanti ai piatti sporchi nel lavello. Così mi calmavo, lui tornava a casa e non mi trovava a fare una scenata pazzesca per il suo casino, ma trovava una fidanzata ragionevole che lo cazziava in modo ragionevole.
Con un po’ di tristezza vedo che non ci sono nuovi post. Significa forse che sei impegnata in cose più interessanti, ma mi mancano quelle perle di saggezza comica senza pari….