“Dico sul serio, cosa ti manca? L’Europa, l’Italia? La tua famiglia? Mi farebbe piacere capire che cosa si prova a vivere lontani da casa per molto tempo.”
“Vuoi veramente sapere cosa mi manca? Guarda che me l’hai chiesto tu, una volta iniziata la lista non si può fermare. E’ un flusso di pensieri unico, perché quando dalle tue labbra esce la prima cosa che ti manca, ti vengono in mente tutte le altre, come se avessi fatto finta di non ascoltarle per tutto questo tempo.
Perché quando Google Maps ti dice che vivi a 16.151 km di distanza, molte volte devi fare finta di non sentire la mancanza, di non sentire quella cosa in fondo alla gola che ti fa venire gli occhi lucidi e quella voglia irrefrenabile di prenotare un volo e tornare a salutare tutti per qualche giorno. Perché devi essere forte, perché sei felice ma sei così lontana. Così, fottutamente, lontana.
Mi manca la mia famiglia come non mi è mai mancata prima. Perché non avevo mai vissuto una famiglia in un altro paese. Non avevo mai visto genitori e figli abitare nello stesso posto che non fosse la mia città. Ed è più semplice quando vivi lontano e i tuoi amici sono nella tua stessa situazione, diventate voi la famiglia.
Quando non vedi è più facile. Quando non vedi, pensi meno. Qui vedo genitori abbracciare figli che sono miei amici. Qui vedo e vorrei abbracciare anche io, invece non posso e fa male.
Mi mancano i miei amici. Perché una sera vorrei uscire e parlare con persone che sanno tutto di me, e non dover sempre raccontare tutto da capo e rispondere a domande.
Mi mancano i miei amici perché qui si conoscono tutti da così tanto tempo e io? Che cosa faccio? Io e Giulio una volta… ah, già, ma voi non sapete chi è Giulio. Anche io e la Maria abbiamo… ah, già, non preoccuparti.
Mi manca girare per Londra e mi mancano i pub, quelli dove potresti passare tutta la domenica a bere vino rosso. Mi manca lo spritz. Mi manca anche la pizza quella buona, non quella con l’ananas o la salsa barbecue o con il pollo.
Mi manca camminare e vedere la bellezza delle città. Perché i grattacieli sono belli, ma non esageratamente. Mi manca pedalare sui ponti di Verona per andare a bere l’aperitivo che poi diventa una cena che poi diventa un dopo cena e poi eccomi lì di nuovo a pedalare alle 3 di mattina per tornare a casa, guardando tutto quello che ho visto per così tanto tempo e che ho sempre dato per scontato.
Mi manca il rumore dei taxi inglesi che corrono tutta la notte e te lo giuro che mi manca anche prendere la metro, e sentire la vocina che dice le fermate.
Mi manca prendere un aereo ed essere dove voglio in poco tempo.
Mi manca l’Europa, sì, mi manca terribilmente.
Mi manca mia nipote e tenere la sua manina nella mia mano, e leggerle le storie prima di andare a dormire; e mio nipote che rivedrò quando avrà un anno e due mesi, che ho lasciato quando aveva tre mesi, e chissà se mi riconoscerà?
Mi manca sentirmi del posto e non sentirmi così maledettamente fuori dal mondo. Mi manca sapere dove andare, cosa fare, avere un buon lavoro che non dipenda da uno stupido visto.
E ora penserai poverina. Ma io sapevo tutto questo già prima di partire, ero pronta ad affrontarlo, ma la realtà è che a volte è tutto più difficile di quanto immagini e si può essere felici da un lato, ma non proprio dall’altro.
E ora mi chiederai: sei infelice? E io ti dirò di no. Ma ci sono dei giorni in cui tutto mi manca così tanto che non posso fare a meno di piangere per un po’, sotto la doccia, chiusa in camera mia, scappando via al momento giusto, così non se ne accorge nessuno e per tutti sono sempre contenta. Perché ogni tanto il verbo mancare fa rima con il verbo mentire.”
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“Dico sul serio, cosa ti manca? L’Europa, l’Italia? La tua famiglia? Mi farebbe piacere capire che cosa si prova a vivere lontani da casa per molto tempo.”
“No davvero, te lo giuro: non mi manca quasi niente.”
Ti abbraccio Cocchi.
Non ti conosco di persona, ma ti mando un coccolo lo stesso. Silvia
questo post è bellissimo e mi tocca proprio da vicino, non avrei saputo esprimere meglio tutto quello che hai scritto. Poi anche tu come me prima di finire così lontano avevi già cambiato vita andando in UK (io ero a Berlino) e da qui quello non sembra più neanche un espatrio ma tutta l'Europa sembra casa, quell'Europa dove in due ore puoi essere ovunque… condivido tutto. Fra qualche giorno torno a trascorre le vacanze estive a "casa" e non potrei essere più felice.
E che non lo so?
Solo che poi paradossalmente davvero non mi manca "niente". Ecco, certe piccole cose si'. Ma soprattutto gli amici e la famiglia.
mi piace come ti riferisci all'Europa in un modo collettivo che quando sei qui, in Europa, non senti davvero – quando sei qui guardi alle differenze, ai regionalismi, al paesello che 5 km piu' in la' ce n'e' un altro e si sentono Diversissimi.
Dall'Australia l'Europa sembra cosi'.. simile, compatta, ma si Portogallo, Germania, Svezia.. Europa! Dopo mesi nel Victoria rurale andai a Montreal per una settimana e la riconobbi, era Europea, era Francese! Le proporzioni, i sanpietrini per terra, il cibo, i lampioni, i passanti.. era Europea! Volevo piangere..
Gio (UK)
Sei fantastica lo sai vero?
un abbraccio, sto solo a 120 km da casa, ma in questi giorni pare anche a me di stare dall'altra parte del mondo…
Forza!
Sa
Grazie Silvia 🙂
Io ti mando tanti cuori amica mia. Spero di incontrarti sul serio quando tornerò quest'inverno. Sarebbe anche ora di conoscerci 🙂
Anonimo, ma grazie, davvero.
Vero? Guarda anche io non ci avevo mai fatto caso a quel senso "europeo" delle cose, o forse più che altro lo davo per scontato, dopo aver vissuto tutta la vita nel vecchio continente. Ma ora che vivo qui non so, mi sembra davvero di vivere in un altro mondo. E mi mancano tutte quelle cose: i sanpietrini, i baretti agli angoli, i vecchi negozi, le persone… eh.
Un applauso.
Non ti servirà a nulla, ma te lo meriti.
Alice
Ps. sai che sei la mia blogger-aspirazione? Ho sempre ammirato la forza che leggevo nei tuoi post; mi auguro, un giorno, di saper affrontare le cose come fai tu (chè piangerai pure sotto la doccia, ma non scappi).
Secondo me hai espresso ciò che in molti expat non riescono a dire: quando ci si trasferisce in luoghi lontani da casa propria, molte persone amano la loro nuova vita ma, a volte, sentono che gli manca "quel qualcosa". Ecco, tu hai definito "quel qualcosa"! Noi qui ti si continua a leggere, e lascia che te lo dica, dopo le tue rivelazioni sul costo del Montenegro in Aussie adesso me lo bevo come se fosse il mio ultimo giorno di libertà!
Sei bellissima…complimenti.
Lafata
..siamo in italia e diciamo di essere nel terzo mondo, andiamo a londra e dopo un po finiamo per dire che vanno troppo veloci, allora andiamo in australia perchè sn anglosassoni ma con il sole e il mare, ma una volta in terra di canguri ci accorgiamo di essere una goccia nel mare. Pensiamo e ci chiediamo come mai non siamo mai pienamente felici, come mai ogni volta che ci stabiliziamo, un lavoro qualche amico, l'iscrizione in palestra, qualche soldo accartocciamo la nostra vita come un foglio di carta e lo cestiniamo, per prenderne un altro e ricominciare a scrivere la nostra vita. Siamo fatti cosi
Incredibile,proprio ieri ho fatto questo discorso con una persona. Vivo in UK,non "troppo" lontano da casa,eppure mi stupisce come a volte siano proprio le piccole cose a mancarmi,quelle che di solito non noti,o peggio ti infastidiscono. E poi la famiglia,che a volte mi manca così tanto..e gli amici,ovvio.
Ti sono vicina,capisco cosa significhi stare bene dove sei,essere felice,ma provare quel senso di smarrimento,di nostalgia,nei momenti più impensati.
Un abbraccio
Holly
Ecco,lacriminina!Anche io che vivo nella mia città natale da due anni,dopo tanto tempo a Verona,anche io che inizio a ricostruire me stessa e la mia scuola di danza,mi obbligo a non guardare la tua foto al teatro Romano in perfetta quinta,le foto del salto con Chiara,la foto del balletto delle "bambole" quando siete in diagonale,devo chiudere i ricordi nel cassetto del cuore ed andare avanti,coi tesori che ho dentro di me di cui anche tu fai parte.
Ti mando un abbraccio dal Messico! Sono la solita Anonima ormai non piú tanto anonima visto che sono uscita dall'ombra e commento i tuoi post.
Io qua sono molto felice, ma ogni tanto sento la mancanza di quel qualcosa che tu descrivi perfettamente, specialmente quando si avvicina il momento di tornare in Italia per una breve visita.
Per finire romanticamente, condivido con te la mancanza di una buona pizza, senza ananas, senza salsa piccante, senza salsa Worcester, oddio com'é difficile!!
🙁
Questo post non dovevo leggerlo 🙁
Cocchi ma vivi sola con lui o dalla sua famiglia?
Sono attualmente negli Stati Uniti e a luglio mi trasferisco a Melbourne per un anno (in teoria).. non è la prima esperienza lontano da casa quindi so cosa vuol dire tutto quello che dici e se potessi me la eviterei proprio quella sensazione di non sentirsi mai veramente a casa.. un abbraccio
Quasi ogni giorno apro il tuo blog,sempre curiosa di sapere cosa fai di nuovo. Quando non scrivi per un pò è facile immaginare che sei presa nella nuova vita. In genere ci si immagina lo scintillio e l'adrenalina della novità,però ci sono anche l'adattamento e l'accettazione di una nuova condizione….non ci avevo mai pensato. Forse perché sono nata e vivo nello stesso posto e sento solo la voglia di andar via. Ogni tanto fa bene non essere quella brillante, quella sempre sorridente. Hai ragione che il verbo mancare può far rima con mentire ma chi ti vuole bene lo capisce che è normale avere nostalgia. Ammetterlo non mette in discussione una scelta di vita, ti rende solo umana. Ti abbraccio, anche se non ti conosco.
M.
Che dire, sarò scontata e noiosa ma… Grazie Alice 🙂
Cara M, so che dovrei scrivere di più, e mi fa piacere leggere che dedichi un po' del tuo tempo a leggere quello che racconto. Grazie.
Hai ragione anche tu, ammettere cosa mi manca mi rende umana, in fondo in fondo ho un cuore anche io ahaha 🙂 però non sai quanto sia difficile per me buttare fuori tutte queste emozioni che cerco sempre, sempre di nascondere.
Ciao Emy 🙂 Viviamo insieme con altri due amici! No no, niente in laws around!
Amen. Hai detto proprio bene anonimo.
Ottimo 😛
Ecco fatto, l'Australia ha colpito ancora! Penso che nessuno mai, italiani intendo, abbiano apprezzato cosi tanto il bel paese come chi sta da questa parte di mondo.
Londra mi e' mancata talmente tanto il primo anno che ero a Sydney che ho rischiato quasi il divorzio! Poi come dici tu, se non vedi e' piu' facile e soprattutto ci si abitua ma certo che sempre facile non e'.
Ps. Vorrei aggiungere che secondo me oltre alle normali e giustificate sensazioni di nostalgia che si sviluppano vivendo all'estero, l'Australia ci mette un bel carico da 90 che e' : 1. La distanza e 2. Questo e' un paese poco vivace secondo me e non facile per certi versi. Vedi i ritmi di vita, qui iniziano a cenare alle 6 ! Altro che aperitivo e cena e dopo cena…alle 9 per loro e' tipo notte fonda, non mi abituero' mai! Ciao buona Australia
che bellezza, non l'avevo letto questo…