Questa cosa che torno a casa mi spaventa un po’.
E una mi ha risposto: cazzo è uno Jagerbombs?
Lì è iniziato il mio tracollo. E per la prima volta ho pensato: Albione, mi mancherai.
Ho paura di essere ormai tagliata fuori dalla vita veronese-italica.
Non so più a che ora si vada fuori a cena il venerdì sera. Che qui le serate iniziano alle 18 e finiscono sfiorando il coma etilico alle 22.
Non so quali siano i bar di tendenza in città.
Non so chi stia con chi perché per come e per quando. E so già che mi metterò in una di quelle situazioni divertenti, quelle che iniziano chiedendo a qualcuno come sta la tua ragazza, e che finiscono con oh, vi siete lasciati, scusa non sapevo. Sai, vivevo all’estero, come scusa valida per ogni evenienza.
So che sono solo tre mesi, e poi sarò nuovamente gettata nello splendore del Commonwealth dell’impero di Albion, ma ci sono alcune cose così inglesi che sono ormai entrate a far parte di me, che mi chiedo come abbia fatto a resistere tutta la vita senza.
Le case inglesi non avranno le prese in bagno, ma hanno i bollitori per l’acqua. Anche gli alberghi hanno i bollitori in camera, che nessun inglese vorrebbe andare a letto senza prima aver bevuto una tazza di the.
Io in Italia non li ho mai visti in casa di nessuno, se non ex abitanti della landa inglese tornati in territorio italiano.
Ora averne uno in casa è per me fondamentale: per bollire l’acqua della pasta in pochi secondi, mentre voi mettete i coperchi e aspettate, aspettate; per prepararmi tre tazze di the mentre voi state ancora aspettando che l’acqua della pasta sia pronta.
Ah, già, ma chi è che beve tre tazze di the durante il pomeriggio, in Italia? O il così tremendamente temuto caffè solubile?
I supermercati sono un’altra questione italiana che mi sta a cuore: dove andate a comprare le birre se alle 19.30 è tutto chiuso e vi siete accorti solo alle 21 che non avete niente in casa? E la domenica, quanti supermercati sono aperti di domenica? E se vi viene voglia di biscotti al cioccolato a notte fonda, cosa fate?
Qui la soluzione a tutto è il magico off-license: aperti a tutte le ore del giorno e della notte, per ogni necessità.
E’ tutto più bello quando ti accorgi di non avere il latte-pane-medicine-cioccolato e poi guardi fuori dalla finestra e lo vedi, Salim, che è lì ancora al telefono fuori dal suo negozietto. Grazie, Salim.
Salim, quando poi metterai anche gli alcolici in vendita allora saremmo grandi amici.
Se Salim non bastasse, e servisse qualche altra cosa in più, ci sono mille altri supermercati. Potete scegliere dove andare a fare la spesa a seconda del vostro conto in banca, qui. E poi c’è lui: Boots.
Boots è un po’ farmacia un po’ supermercato della bellezza, un po’ quello che vi pare.
Trovatemi voi un posto in Italia che vende sia i panini (anche senza maionese) che, nel caso ci fosse bisogno, la pillola del giorno dopo. Tutto nell’arco di venti metri.
E senza dover discutere con gli obbiettori di coscienza.
Sono un attimo preoccupata anche sul fronte trasporti: i taxi in Italia li devi chiamare con il cellulare, mica li puoi fermare con il braccio fuori ovunque tu sia come per le strade inglesi. E di certo non prendo un autobus, che a Verona gli autobus sono solo un’utopia.
Come farò a tornare a casa dopo quattro o cinque bicchieri di Valpolicella?
Anche i cocktail mi spaventano, in Italia. Ma non per la libertà di versare alcool nel bicchiere, per la diversità.
Come farò a farmi capire quando dico gin ‘n’ tonic e non un gin e tonic? E chi se ne berrà tre con me come aperitivo prima di cena?
E quando berrò la prossima volta un vodka lime e soda? Che la soda qui è gratis e in Italia pensano sia acqua gasata, e invece non lo è?
E chi, chi mi farà una pinta, e non una birra media né tanto meno quegli orrori delle birre piccole, che nemmeno dovrebbero esistere.
E chi mi farà uno Jagerbomb, con lo Jagermeister e la Red bull che mi fa pure orrore, ma cosa vuoi farci, così è il venerdì sera inglese, e pure il sabato. E a pensarci bene anche il martedì, mercoledì, giovedì, e pure il lunedì.
Si esce il lunedì sera in Italia?
I postumi del martedì sono la miglior cura alla tristezza del lunedì, fidatevi.
Skittlebomb?
Questo e molto altro sulla mia amata Albion racconterò, abbracciandolo forte forte, al mio adorato bidet.
Purtroppo i problemi di chi vive in Italia sono ben diversi dal non sapere a che ora si esce, o con chi sta questo o quello, o quale cocktail bere. Parliamo di lavoro, di contratti di merda, e di persone che vogliono riappropriarsi della loro dignità. Non gliene frega niente a nessuno dei cocktail.
Tutto quello che hai scritto sopra va su un piatto della bilancia, e il bidet sull'altro! Facci sapere chi vince 🙂
fatti coraggio, non è così nera come la immagini: ancora fatichiamo a vederci riconosciuto il diritto al minimarket pakistano, però la soda si è ampiamente diffusa, e perfino qui nel profondissimo sud abbiamo felicemente abbracciato la filosofia dei bollitori e del caffè solubile..
Anonimo, so benissimo che i problemi dell'Italia e degli italiani siano ben altri, e di certo non sto mettendo a confronto un lavoro con un drink. Ma è per distrarre la gente da tutti quei problemi che scrivo il Bloggo.
Qui si parla di quello che mi mancherà dell'Inghilterra in chiave comica.
Che se dovessi iniziare a parlare di contratti, paghe e lavoro in UK… hai voglia. Non mi basterebbe l'internet!
Io il minimarket paki lo ricordo solo a Bologna…
W il bollitore. Dai, quant'è utile, il bollitore?
Dai che ce la puoi fare!
Comunque io non posso più vivere senza il bollitore in cucina, i tre the al giorno e un caffè solubile!
Arrivo da Lucy…ciao e sono di Verona! Beh, coraggio, Anch'io ho vissuto un po' a LOndra ed ero disperata quando sono tornata a casa. Poi ci si abitua, basta un piatto di lesso con la pearà e un buon ripasso della Valpolicella. Adesso ci sono molti supermercati aperti la domenica e molti negozi fino alle 10 di sera. Anche il lunedì. Quanto agli autobus dipende… in centro girano anche la notte. Io sono vecchiotta e non esco più, ma mi sembra che ci siano un sacco di bei localini dove andare a bere.
Buon rientro!
Trovi tutto anche qui , ma nelle grandi citta'. Milano , Roma ecc.
A Milano trovi tutto e di piu'… anche i taxi che si fermano alzando il braccio.
Ma quali startup e startup. Dobbiamo stravolgere tutto e portare Boots ovunque in Italia. 😀 – Buon *breve* ritorno.
Il lunedì dovrai restare sobria purtroppo.. tutto chiuso qua. In compenso centri commerciali ognidove aperti sempre tutti gli stramaledetti giorni!
Sarà divertentente leggere della tua vita in downunder! In bocca al lupo e agli aborigeni!
Beh dai, i supermercati aperti fino alle 20 e alla domenica oramai ci sono pure qua (centri commerciali ognidove in italia)… Niente sbronza del lunedì però.. il lunedì sera ne si mangia ne si beve fuori casa!
Non sei in Italia deduco, chissà però che bello ç-ç
Tranquilla, ormai anche qui i supermercati sono sempre aperti e ne aprono uno nuovo alla settimana!!
Vivo in Friuli, in un piccolo paese, ma…so perfettamente cos'è uno Jagerbomb! Che però non ho mai bevuto perchè aborro tutti i cocktail con la Red Bull! 😉
Ho smesso di leggere al "Io in Italia non li ho mai visti in casa di nessuno, se non ex abitanti della landa inglese tornati in territorio italiano." (i bollitori)
Ho smesso di leggere solo per scriverti: eccomi. Se "passi" per padova batti un colpo, sarai la benvenuta e troverai una kettle ad aspettarti
Giada! Ho scoperto che, scrivendone, in tanti hanno il bollitore anche in landa italica. Sono contenta. Molto bene. Ci vediamo per un the o te o un gin tonic? 🙂
Devo ammettere che la RedBull fa schifo anche a me… ma insomma è il drink tipico delle serate inglesi alcoliche! Ahahha, ma qualcuno te lo fa uno Jagerbomb in Italia? Che l'ultima volta che ho provato a chiederlo in un bar mi hanno riso in faccia…
Io non vedo l'ora di mangiare i bigoli con l'asino. Scusate vegetariani.
Grazie cara e ben arrivata sul Bloggo!
Comunque tranquilla, gli alcolisti anonimi ci sono pure qui in Italia 😉
Laura
P.S bollitore-munita anche io ma il caffè solubile… vade retro
Ah ah ah,sarà tosta riabituarti,ma consolati ch almeno tu hai la certezza che dopo Natale te ne vai da 'sto paese diventato non si sa bene cosa!Al'inizio tutti ti cercherano per sapere come ,cosa,dove si fanno le cose che hai fatto tu in questi anni e per sapere come,cosa,dove te ne andrai dopo,per poi dirti dietro alle spalle:"ma è matta quella?Ma dove va?"Ti riabituerai a respingere malignità e malelingue,con la consolazione enorme di mandarli tutti al loro paese!A presto J ballerina
Mentre recupero gli ultimi 3/4 mesi di Bloggo persi per lavoro/vita/amore ti tranquillizzo: in casa mia ci sono ben 2 bollitori, il preferito fa anche un suono orrendo, tipo una sirena, quando l'acqua è pronta! e per fortuna i supermercati nei centri commerciali anche nella landa più desolata chiudono alle 21: che non è notte fonda, ma meglio di niente! In bocca al lupo per il ritorno in Italia, di cuore!
Fra
Sono capitata qui per caso e pensavo di leggere un posto datato 2003 più che 2013.
Non so da quanto tempo manchi dall'Italia, ma davvero pensi che qui nessuno abbia il bollitore? o beva te'? O che i supermercati alle 20 o la domenica siano chiusi????
Resterai sorpresa nello scoprire che l'Italia è un paese civilizzato!
Ah, brava Fra che anche tu hai un bollitore 🙂 Crepi il lupo mia cara!
A Verona centro, di supermercati aperti la domenica ce n'è 1, che io sappia. Ma mi fa piacere sapere che negli ultimi 4 anni le cose siano cambiate.
Per il resto, non ho dubbi che l'Italia sia un paese civilizzato.
Qui si parlava, in chiave comica, di differenze tra Inghilterra e Italia, e su certe cose, c'è davvero un abisso.
Io non sapevo manco cosa fosse uno Jagerbomb.
Ma come si beve? Shottino di Jager in un colpo solo e poi Red Bull?
Proverò con qualcuno a fianco pronto a raccogliermi dal pavimento…
Leggendo questo post mi sono depressa. Perché qui non sono in Italia, ma i supermercati chiudono massimo alle 20, gli autobus non passano dopo le 21:00 e non c'è nemmeno Boots.
E non ho neanche bidet e bollitore.
Però ho tanti croissants per dimenticarmi di tutto questo…
Buon rientro! 😉
Ciao Costanza,
ho scoperto oggi il tuo blog…e mi ci vedo in parecchio di ciò che scrivi (vivo a Londra da 2.5 anni).
Mi piacerebbe tornare in Italia, ma temo di fare la caxata e TUTTI mi dicono di non farlo…un pò come (quasi)TUTTI mi dicevano di non partire e di non lasciare un posto fisso e bla e bla.
Comunque è da un anno che voglio tornare e penso che lo farò, ad inizio 2014 (posticipo sempre!).
Per il lavoro etc che farai, in Ita?
Anyway, in bocca al lupo, ciao!!
Ciao
Ciao Costanza! Intanto il tuo blog e fantastico!.. Io vivo a Londra e, come te, commento sempre sull'Italia.. Sei molto ironica e mi fai sorridere molto! A chi non ha capito il tuo umorismo.. Bhe.. Non può capire chi non ha provato 🙂 buon proseguimento in terra OZ.. anche li ho i miei pensieri e sono sicura che leggendoti ancora.. Saranno ancora risate! Ho amici in Australia 🙂
Mi chiamo Sabrina ma gli amici inglesi mi chiamano Sab.. I love it! 🙂