“Oh, e sei venuta qui in Scozia con il tuo ragazzo? E’ italiano anche lui?”
“No, no, allora, con gli italiani ho smesso. Dopo l’ultimo, ho deciso che basta italiani. Ora sto con un australiano.”
“Ooh, che storia romantica. E come va tra di voi?”
Ecco, appunto: come va tra di noi?
Già il fatto che io sia andata a convivere ha scatenato in tutte le mie amiche momenti di incredulità. “Oddio vai a convivere. Allora è una cosa seria. Ma vi sposate? Chi ti fa da testimone? Io vero?”
In più, che io abbia abbandonato la scia di cerebrolesi che negli ultimi due anni e mezzo mi sono scelta con la massima attenzione, ha creato ancora più scompiglio. “Finalmente un bravo ragazzo. Ora speriamo che non te lo sia scelto scemo, di nuovo.”
Come se fosse colpa mia se, uno dopo l’altro, i miei ex fidanzati tremendi si siano dimostrati tutti una massa di deficienti.
Insomma, la relazione internazionale più stabile della mia vita continua molto bene, direi. Andiamo d’accordo, stiamo bene e non litighiamo. Lui non ha altre due case e due fidanzate, e io finalmente sono tranquilla.
Anche se, ogni tanto, abbiamo problemi di comunicazione degni di ogni relazione internazionale.
La mattina presto è momento di grande confusione nel mio cervello. Già non riesco a parlare in generale, in inglese poi la situazione diventa complicata.
Lui parte all’attacco con: come stai-dormito bene-ora guardo il tempo-magari andiamo a fare un giro-cosa vuoi per colazione. Io lo guardo come se dalla sua bocca fosse uscito greco antico. Cerco di dire qualcosa, ed è solo italiano. “Quando comincerai a parlare inglese ne parliamo”. Inglese 1- Cocchi 0.
Il bello di avere una relazione internazionale è ovviamente capire aspetti diversi delle nostre culture.
Allora io cerco di spiegargli la cucina italiana, e lui mi spiega il cricket. Seguono dialoghi molto confusi, alla ricerca di buttare del Chorizo -Australia- nell’amatriciana- Italia. E mentre litighiamo su chorizo o non chorizo, io ripasso le regole del cricket che fondamentalmente sono uno da una botta alla palla e quell’altro corre-Italia- non hai capito niente lo sapevo- Australia.
Per capire gli aspetti delle diverse culture parliamo anche di infanzia e cose che facevamo da piccoli.
Io per esempio guardavo Pollon combina guai, ce l’avevate in Australia Pollon?
Io facevo surf tutti i giorni, non guardavo la tv.
Ah, surf, eh, anche io a Jesolo, pieno di surf. Anche a Riccione, pieno di surfisti.
Si e poi noi giochiamo a cricket, a calcio e a Footy. (A Footy giocano tutti ragazzi fichissimi in pantaloncino cortissimo e canotta. Sono stata subito molto interessata a scoprire di più sulle regole di questo gioco.)
Gli australiani sono un popolo assai sportivo, che ama passare tempo all’aperto. Come gli italiani del resto.
E quindi ogni tanto è possibile trovare Australia che gioca a golf in soggiorno e Italia- la sottoscritta- che, sdraiata sul divano, legge libri.
Per fare in modo che, nel caso in cui uno di noi finisca nel paese dell’altro, ci si sappia arrangiare con lo slang del posto, facciamo anche lezioni di lingua: australiano- italiano.
Lui mi insegna tutti i metodi possibili per dire costume da bagno- la corretta pronuncia di G’day- vorrei andare nell’outback– giù nel billabong– varie ed eventuali.
Io gli insegno le basi: vorrei uno spritz con l’Aperol- andiamo al lago oggi- sei molto bella, da usare solo con la sottoscritta- hai rotto le palle- sempre utile.
Quindi insomma, la relazione internazionale continua. Sono solo indecisa se continuare con le lezioni di italiano, che poi mi si ritorcono contro. Come l’altro giorno mentre sproloquiavo sulla letteratura italiana in lingua inglese, e lui mi guarda e dice:
“Hai rotto le palle. Sempre utile, no?”
che spasso, Cocchi HAHAHAHAAH ADORABILI, embrambi. Non fucilarmi ora, eh? 😛
son un sacco contenta per te cocchi 🙂
Ricordati di spiegargli la differenza tra Aperol e Campari e i molteplici usi del secondo.
In questo modo riuscirà a cavarsela almeno dal Po' in su.
Mi interessa molto la parte amici cricket, calcio e Footy indagameglio e poi manda gli amici di Australia a Verona 😀
Io lo terrei all'oscuro dalla lingua italica. sentirsi sgridare dal fidanzato scozzese in italiano e' very disturbing. l'altro giorno colin mi ha detto TI PREGO NON MI UCCIDERE e si diverte molto a dirmi tu puzzi, col tu bello in evidenza. attenzione cocchi.
Come ti capisco, sto con un francese conosciuto in Australia, per dire 😉
Parliamo inglese ma certe parole intraducibili gliele ho dovute proprio insegnare, come fastidio, sticazzi e appunto che palle! 🙂
Però quando è venuto in Italia da brava friulana ho dovuto fargli provare lo spritz, che ha apprezzato, ma la mia carbonara non andava bene senza panna -.-'
Lady
Tu sei un genio!!! Ti prego Cocchi, scrivi un libro!!!
I baci amica miaaa! 🙂
Non ti fucilerò, Emy, posso dirti grazie?!
Ahahah, ragazze, siete fantastiche…
Tu puzzi poi, non ci credo!
Mylooo! Che dire.. grazie 🙂
Amore bilingue, italiano-portoghese. All'inizio io dicevo solo gabbiano e lui diceva solo bella. Funzionava.
Per la mia enorme fortuna l'uomo, il mio per intenderci, non è portato per le lingue perché se dopo 9 anni parlasse bene tedesco saremmo anche molto ma molto nei cazzi …. invece non va oltre Kartoffeln ed Eins Zwei Polizei … Il nostro piccolo nucleo familiare è abbastanza avanti nei relazioni internazionali: io tedesca, l'uomo siciliano cresciuto in Brianza, cane americano e cavallo spagnolo –> cane e cavallo capiscono benissimo il tedesco ed io quando m'incazzo passo dall'italiano al brianzolo in un nanosecondo ! Martina
BloggHer women's kaleidoscope
passare da una lingua all'altra vale anche tra una lucana ed un veronese!!
Hai rotto le palle sempre utile!WHah,troppo forte!Vi vorrei veder in cucina.J ballerina
Io sono amori nostrani, andati tanto male! Sarà il caso di darsi alle relazioni internazionali?!
Ci medito su!
Era un po' che non leggevo il bloggo, mi mancava 🙂 ma trasferirvi davvero a Fuerteventura no? Io non so come fai con lo zagno (si, i'm from Bologna) che c'è da quelle parti!
Sto insegnando l'italiano al mio fidanzato di Sydney che continua a non capire come abbiamo fatto in una manciata di secoli a sputtanarci la presunta semplicità del latino. Se vuoi in gennaio setacciamo la città in cerca di spritz decente (se non muoio prima per overdose di avocado). L'italiano con cui stavo prima ci ha provato a spiegarmi il fuorigioco e adesso non è che mi aspetti proprio di capirlo, 'sto cricket.