Skip to content

civuolecostanza.com logo

Il Bloggo esistenziale

  • Il Bloggo esistenziale
  • Oui, c’est moi
  • Contatti

24 ore

3 Ottobre 201613 Ottobre 2016

Quando mi fanno la solita domanda ma quanto ci metti ad andare in Australia?! Tipo un giorno?! La risposta è sì, un giorno intero.

Per andare dall’altra parte del mondo ci si mette 22 ore minimo (22 ore è tipo l’express Milano-Melbourne). Oppure 24 se proprio devi fare uno scalo un po’ più lungo, ma volendo anche 65, sempre che tu voglia essere un pelo masochista e fare tre scali, cambiare due aeroporti e quattro compagnie aeree.

Il viaggio è lungo, sì. Include momenti di assoluta asocialità, con forti picchi di insofferenza, lunghi minuti di smarrimento – dove sono? Ah in aereo, che ore sono, è notte, perché stavo dormendo? Boh allora a Milano le 12, a Melbourne le 20, a Abu Dhabi le 15, ok, dormiamo – sprazzi di voglio scendere, voglio scendere ora, fatemi scendere.

Le parole più usate sono di solito: acqua, per piacere, no il pesce no, caffè, acqua, scusi, dovrei passare, acqua.

Così, per 24 ore.

Divertente, vero?

Dopo quasi tre anni e una serie di voli andata/ritorno Italia/Australia sono diventata una vera professionista del mestiere: ho il mio kit di sopravvivenza mascherina-tappi-coperta e le mie abitudini tra un volo e l’altro, so quale numero di posto scegliere, so cosa mangiare. So quanti film guardare e quanto devo dormire per non arrivare a destinazione totalmente rincretinita. So a memoria tutta la trafila di sicurezza, tutti i messaggi dell’equipaggio, please watch how to fasten and unfasten your seatbelt.

Ma niente può prepararti davvero ad un viaggio intercontinentale di 24 ore. Niente.

Prendete il problema del vicino di posto. Il vicino di posto è una grande incognita che vi accompagnerà non per un’oretta, ma molto probabilmente per TREDICI ORE DELLA VOSTRA VITA. Tredici ore.

Puzza. Ve lo tenete. Sgomita. Ve lo tenete. Russa. Ve lo tenete. Parla troppo. Ve lo tenete. Tossisce in un fazzoletto ogni minuto. Ve lo tenete. Fissa lo schermo senza fare nulla per tredici ore. Benvenuti in un incubo.

La cosa interessante è che potreste passare tutte quelle ore della vostra vita insieme, seduti praticamente l’uno sopra l’altro, senza dirvi nulla, facendovi sorrisi di circostanza quando uno dei due deve andare al cesso e rubandovi l’ultima porzione dell’unica cosa decente che c’è da mangiare.

La seconda cosa molto interessante è che mai, mai, mai, sarete seduti vicino ai belloni che avete notato al gate. MAI.

Dal vicino di posto dipende anche il vostro sonno. Dormire in aereo è un dono del signore, una magia, una cosa che quando succede, bisogna prenderla al volo e approfittarne, potrebbe non tornare mai più.

Quindi voi siete pronti a dormire, avete questa botta di sonno fulminante che dovete sfruttare, e cominciate la solita routine: metti mascherina, metti tappi, bevi acqua che sennò ti svegli con il deserto in gola, metti a posto il cuscino, posizionati, attenzione al collo gira a destra la testa, allunga le gambe di 45 gradi a sinistra, ok ci siamo, siamo pronti. Chiudete gli occhi. Dormite per un minuto. Gomitata. Posizione strategica rovinata. E basta. Ora siete svegli.

Sì perché la botta di sonno in aereo non è come quando vi sedete alla scrivania dopo aver mangiato tre etti di pasta a pranzo, che vi dura tre ore. La botta di sonno in aereo dura 23 secondi. E se vi svegliano, siete fottuti.

Il cibo su un volo intercontinentale è un argomento a parte, magari ne riparleremo in seguito di quando ti svegliano alle 7 di mattina e tu vorresti solo il cornetto con il caffè, però aspetta, che ore sono, notte? Pomeriggio? Magari qualcosa di leggero, un panino. E loro ti servono pollo al curry. O quando tu vuoi il pollo al curry e loro hanno solo il salmone. O quando per sbaglio hai selezionato l’opzione “pasto leggero” mentre compravi il biglietto e per tutto il viaggio ti portano riso e pesce lesso mentre gli altri si mangiano le lasagne, l’arrostino, il pollo al curry.

Ma ci sono due cose che ogni volta che scendo dall’aereo dopo tutte quelle ore cerco di dimenticare, e che, come per magia, ogni volta che sto camminando verso il gate mi assalgono, e mi fanno venire voglia di tornare indietro, mamma, aspettami! Dove sei!

La prima è la scomodità dei sedili.

Qualsiasi compagnia aerea, qualsiasi posizione, qualsiasi attrezzo, qualsiasi trucco non basterà per rendere quel sedile più comodo, il sedere meno dolorante, il collo meno bloccato, i piedi e le caviglie meno a salsicce di Norcia e più a dimensione normale. Niente di niente se non la business class, che voi guardate con odio mentre, invece di girare a sinistra con tutti quelli in giacca e cravatta e le tipe in tacchi alti, girate a destra come tutti gli altri poracci.

La seconda è l’effettiva durata del viaggio dall’Italia all’Australia.

Nell’arco di quelle 24 ore in cui io prima mi imbarco, poi volo verso Abu Dhabi, o Hong Kong, o Dubai, o dove devo fare scalo, poi aspetto, poi mi reimbarco su un altro volo, mangio, puzzo, mi faccio venire l’ansia, dormo scomoda, in tutto quel tempo lì voi probabilmente vi svegliate, fate colazione, vi preparate, andate al lavoro, vi arrabbiate, telefonate, lavorate, ridete, mangiate, bevete almeno 3 caffè, poi andate in palestra, vi fate la doccia, vi ripreparate per uscire, poi fate l’aperitivo, due Americani, poi magari andate fuori a cena, poi magari fate l’amore, potreste anche concepire bambini, poi magari vi rifate la doccia, poi andate a letto, dormite, vi risvegliate, fate colazione, vi preparate e nel frattempo IO E QUEL POVERACCIO DEL MIO VICINO DI POSTO SIAMO ANCORA IN VOLO VERSO L’AUSTRALIA.

Ho reso l’idea?

scritto da LaCocchiShareTweetGoogle +1

Ti potrebbe anche piacere...

Fasi della convivenza

29 Marzo 2017

Requisiti necessari alla sopravvivenza in Australia

17 Marzo 2017

Cry me un fiume in piena

22 Febbraio 2017

8 Commenti

  • Davide Storti ha detto:
    3 Ottobre 2016 @ 12:49

    Mmmm pare un incubo sì. E per uno che come me si caca sotto a far due ore di aereo mi sa sarebbe una tortura…..

    CervelloBacato

  • AliceOFM ha detto:
    3 Ottobre 2016 @ 15:51

    Da introversa, le 22 ore vicino a sconosciuti sarebbero bastate per terrorizzarmi. Con gli ulteriori dettagli l'hai reso un inferno. Fortuna che non ho in programma voli per l'Australia…

    Alice

  • Anonimo ha detto:
    3 Ottobre 2016 @ 15:51

    Sempre fantastica

  • Chiaruga ha detto:
    3 Ottobre 2016 @ 15:51

    Hai reso l'idea e ti capisco!
    Hai provato lo scalo a Doha? In aeroporto c'e' l'hotel con il fitness club e la piscina. Ti butti in piscina e fai rinvenire le gambe… Non dico che risolva tutti i problemi, il vicino puzzone te lo tieni…

  • Anonimo ha detto:
    3 Ottobre 2016 @ 17:12

    Fatto una volta e mi è bastato. Io durante il volo non riesco a dormire e quindi arrivo sempre in condizioni imbarazzanti. Per le gambe gonfie però ti consiglio l'aspirina prima di partire, me lo aveva consigliato amica cardiologa, con me ha funzionato molto bene.
    Laura

  • Pingback: Virgawards 13: special edition “Vivir para contarla” – Virginiamanda
    • LaCocchi ha detto:
      15 Novembre 2016 @ 5:28

      E quelli che: “Ma dai, volare tutte quelle ore non deve essere poi male! Guardi i film per 24 ore, mangi e bevi gratis” e poi ti svegli con il collo distrutto e guardi l’ora e MANCANO ANCORA 10 ORE CAZZO CAZZO.

  • pso ha detto:
    2 Maggio 2017 @ 15:54

    QUANTO MI SEI MANCATA!!! <3

Comments are closed.

Cerca nel Blog

Oui, C’est Moi

About me photo

LaCocchi

“Signora, sua figlia Costanza è brava, ma scherza troppo. Non sta mai zitta. E scrive sempre.” “Cosa vuole che le dica. Farà la scrittrice da grande. O la comica.”

Continua a leggere...

Archivi

Categorie

POST POPOLARI

  • London is not for dummies luglio 4, 2012
  • Sulla mia vita ci puoi fare un film giugno 11, 2012
  • Prove d’amore aprile 11, 2012
  • La vita, l’amore, i cervelli in disuso luglio 27, 2012

Segui laCocchi su Twitter

Tweets by @laCocchi

Segui laCocchi su Facebook

Segui laCocchi su Instagram

Carica di più...
Seguire Instagram

LaCocchi è anche su Snapchat

Snapchat

Follow Cocchigeorge on Snapchat!

  • facebook
  • twitter
  • instagram
  • linkedin

Il bloggo esistenziale di Costanza Pasqua aka "laCocchi" is licensed under a Creative Commons Attribuzione Non commerciale Non opere derivate 3.0 Italia License. Sito realizzato da AD DESIGN. Cookie Policy.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok