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Scoppiare

8 Maggio 201512 Ottobre 2016

Non sono brava a parlare di cose che non mi interessano. Non sono nemmeno brava a sforzarmi di inventare un argomento per scrivere due righe su un foglio bianco che poi diventerà un post sul blog che poi verrà pubblicato quando non sono in vena di scrivere così voi che leggete non penserete che sono sparita, o peggio ancora, che non sappia più scrivere. 

 

Non sono brava a mentire. E quindi non ho scritto per tanto, molto, troppo tempo. Stare troppo tempo senza scrivere fa male, sapete, per chi scrive tanto. Fa male a chi usa la scrittura anche come mezzo per cercare di capire che cosa sta succedendo dentro la testa, perché dopo un po’ ci sono così tanti pensieri confusi e disordinati e così tante emozioni e così tante lacrime non versate e così tante arrabbiature trattenute e così tante cose che sono rimaste tutte insieme in un posto troppo a lungo che sembra che la testa ti scoppi. Le lacrime ti scoppiano. Le arrabbiature ti scoppiano. Le emozioni ti scoppiano perché non sei riuscita a raccontarle a nessuno e sembra che ogni volta che succede qualcosa, qualsiasi cosa, quel qualcosa sia enorme, gigantesco, insormontabile. Anche se quel qualcosa dovesse essere che hai scotto la pasta. 

 

Sei mesi senza scrivere sono tantissimi. E non è che in sei mesi io non abbia scritto niente. Ho almeno 10 bozze tenute lì ad aspettare, in attesa di non so cosa, in attesa che io mi svegli, in attesa che tutte quelle parole abbiano senso e non siano solo parole buttate lì a caso. Dieci bozze che aspettano. Le ho anche etichettate, hanno il titolo pronto, hanno anche una storia pronta. Ma non le ho mai pubblicate. 

 

Sei mesi senza scrivere e prima dai la colpa al fatto che sei tornata a casa dopo quasi un anno intero, dopo 345 giorni di lontananza dalla tua famiglia, e allora chi è che ha voglia di perdere tempo prezioso che potresti passare con tua nipote o a parlare con tua madre, o a ridere con le tue sorelle, o a chiacchierare con tuo padre, o a vedere i tuoi amici, per scrivere? E poi dai la colpa al fatto che devi ritornare dall’altra parte del mondo, e poi lì devi cercare un nuovo lavoro, e devi fare un nuovo visto e devi cercare di vivere la vita e farti nuovi amici e fare finta che niente ti turbi e chi ha tempo per scrivere qualcosa? E poi dai la colpa al fatto che forse non hai abbastanza cose da dire. Che alla fine non sai più con che angolo guardare le cose, forse non sei più divertente? Forse non sei più simpatica? Forse non sai più scrivere? Forse non sei mai stata capace? Forse.

 

Sei mesi sono tanti ma in realtà sono passati anche troppo velocemente e io ho cambiato casa, macchina, visto, ho messo via il costume e ho ricominciato a mettermi il cappotto ed è iniziato un altro inverno al contrario. Poi sono arrivati i miei genitori a trovarmi e hanno fatto tutte quelle maledette 28, 29, 30 ore di aereo che ci separano e tutti quei 16.000 km che stanno in mezzo a me e a loro e sono venuti per un mese intero, e dicevamo un mese è tantissimo, cosa faremo per un mese intero? Invece no, quel mese è volato, e io lunedì mi sono ritrovata di nuovo da sola, a 16.000 km da casa, a 28, 29, 30 ore di aereo perché qui sono contenta ma mannaggia a vivere in culo al mondo.

 

E loro sono partiti e la testa mi scoppiava, le lacrime mi scoppiavano, le parole mi scoppiavano e il cuore mi scoppiava.

Allora mi sono seduta, ho acceso il computer e ho ricominciato a scrivere. 

scritto da LaCocchiShareTweetGoogle +1

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40 Commenti

  • Anonimo ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 14:33

    Non sai quanto ti ho aspettato.

  • Anonimo ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 14:33

    Anche il mio cuore è scoppiato un pò leggendo…e i mie km lontano da casa sono "solo" 800. Sono tornata spesso quo al bloggo per vedere se c'eri. Contenta che a volte torni.

  • Lyla Purple ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 14:33

    Bentornatissima!
    Ho (ri)cominciato anche io a scrivere e ho finalmente capito perchè adoro il tuo blog: scriviamo entrambe per gli stessi motivi! Non mi ricordo nemmeno come ti ho trovato (forse cercavo un modo per avere più costanza nella vita e Google mi ha trovato Costanza 😛 )
    Scrivi per star meglio, scrivi perchè ti senti di farlo, non farlo mai perche DEVI perchè in quel momento ti sembrerà di non essere capace ma è solo il momento sbagliato per farlo.
    Continua a scrivere perchè io adoro leggerti e come me tutti quelli che ti mettono "eccezionale" alla fine di ogni post!

  • CervelloBacato ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 14:34

    Mi son sempre chiesto se tutte quelle persone che hanno il coraggio di prendere e andare a vivere in Culandia non abbiano paura, nostalgia, ansia ecc, e come facciano a mostrarsi sempre così felici e leggere. Le ho sempre invidiate un po'. Vi ho sempre invidiati. Io che mi cago in mano a fare due ore di aereo e che non riuscirei nemmeno a pensarci a 28 29 30 ore di volo senza una lobotomia per tenermi calmo…
    Beh, queste tue parole mi hanno mostrato che siete umani 🙂 Forza e coraggio, hai un sacco di cose per cui sorridere e stare su, io sarei fiero di dove mi troverei al tuo posto. E bentornata alla scrittura!

  • AndV ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 14:34

    Bellissimo. E' uno scoppiare buono…
    Cade la neve, ogni fiocco nel suo luogo appropriato.

  • Anonimo ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 14:34

    Ciao cocchi! non ti dannare la vita.. viaggiare ti aiuta ad entrare in contatto con le tue parti più profonde, però ti distrae anche dal tuo dialogo interno il famoso self talking (poco silenzio, posto nuovo, gente nuova, etc.) ogni tanto fa bene perdersi, e poi ritrovarsi, sei una gran bella donna, vincente e fortunata. In bocca al lupo per tutto. P.

  • Giovanna G. ha detto:
    8 Maggio 2015 @ 22:26

    ciao!

  • Solare ha detto:
    10 Maggio 2015 @ 14:00

    Bentornata!
    Spero che presto avrai di nuovo energia e desiderio di scrivere per noi. Rispetto chi rispetta la scrittura ma tu stai tranquilla che secondo me scrivi bene e sei divertente. Nel frattempo non farti scoppiare la testa, scrivi almeno solo per te, cosi giusto per non impazzire!

  • Dana Vanni ha detto:
    13 Maggio 2015 @ 10:02

    Con questo post hai proprio toccato milioni di tasti dentro che aspettavano, aspettavano, aspettavano in un silenzio rigoroso. E nessuno li suonava da troppo tempo. Hai ragione tu. Prima che per chiunque altro, scriviamo per noi stessi.

  • melitascly cly ha detto:
    13 Maggio 2015 @ 10:02

    Non so perchè, ma in fondo lo so..quello che hai scritto mi ha fatta commuovere, mi ha toccata.

  • Anonimo ha detto:
    13 Maggio 2015 @ 10:02

    Allora, Cocchi: tu DEVI scrivere. Perché quando la mia giornata è stata dimmerda io vengo qui e tu mi fai sorridere e per me sei come un'amica, capito hai capito? Devi scrivere. E devi raccontarci com'è che si trova un lavoro in 'Straya, e cosa si fa, e come si trova un dentista per la seduta semestrale di igiene ché io sono ipocondriaca e cosa si mangia e come sono i supermarket.
    Devi scrivere, Cocchi, mannaggia a te. Comunque: bentornata ♥ M.

  • Viola d'Africa ha detto:
    13 Maggio 2015 @ 10:03

    Ho notato che, almeno nella mia vita, tutti i passi avanti più significativi sono stati preceduti da un momento apparentemente fermo, da una "confusione produttiva". A volte fermarsi è il modo migliore per andare avanti.
    Ti leggo da un po', mi pareva giusto palesarmi dopo questo tuo post 🙂

  • Anonimo ha detto:
    13 Maggio 2015 @ 10:03

    Bentornata Cocchina,sapevo che c'era qualcosa che ti frenava,grazie per aver condiviso con noi il tuo cuore!!!!!J ballerina

  • Anonimo ha detto:
    13 Maggio 2015 @ 10:03

    Cara mia, sono una londinese importata, ora nel pieno di una lunga fuga in Italia, a casa, da quei genitori e nipoti di cui parli anche tu, complice un lavoro in remoto che mi permette di essere ovunque e continuare a guadagnarmi il pane. Ti capisco. Io che non potrei mai mettere così tanti chilometri tra me e loro, e che pure so che la mia vita non è qui con loro né qui in questo posto. Come si fa a staccarsi dalla famiglia di origine e vivere una vita piena e soddisfacente altrove? Come? Probabilmente, creando una nuova famiglia e nucleo di affetti – amici, conoscenti – in un luogo che ci si confaccia. Penso che tutti proveniamo da una famiglia e siamo destinati a attraversare questo mare immenso di da- a- prima di approdare – si spera – su una nuova isola di affetti che ci faccia dire: sì, qui sono di nuovo a casa, una nuova casa. Credo sia questo il corso delle cose. Ma nel frattempo, quanto lavoro? Quanta incertezza – il successo non è garantito? Quante lacrime per quel dove veniamo e dove andiamo, per quelli che sono distanti e che amiamo, per il fatto che dobbiamo andare avanti sereni sapendo di stare perdendo molti istanti con loro, e che ciò dovrebbe sembrarci normale, e sperando che vada tutto bene? Penso anche che alcune persone siano particolarmente sensibili a questa transizione, che per alcune persone questa sia lunga e dolorosa a prescindere dallo svolgimento più o meno felice. Io penso a tutto ciò quotidianamente, mentre non riesco a capire dove devo stare, non essendo felice e all'asciutto in nessuno dei due posti, come essere immersi in una piscina non coperta con il diluvio sopra di sé. Mi pare di capire che tu sia felice della tua vita a 16.000 km da casa, ma che ciò non lenisca la tua pena. Continua a farci sapere come dirimi la questione – a livello pro direi, visto che ti trovi agli antipodi rispetto al luogo da cui sei partita – è argomento di interesse, te lo assicuro.

  • Lou Brown ha detto:
    14 Maggio 2015 @ 8:41

    Bentornata!

  • Costanza Pasqua ha detto:
    14 Maggio 2015 @ 11:18

    Grazie, P.

  • Costanza Pasqua ha detto:
    14 Maggio 2015 @ 11:21

    Grazie! E ti dirò si, io sono umanissima e che ne so, saranno le 29 ore di aereo, sarà che sono così lontana, che ne so, ma l'Australia sta tirando fuori il lato più nostalgico di me! Maledettaaa…

  • Costanza Pasqua ha detto:
    14 Maggio 2015 @ 11:22

    Cuori, cara mia, tantissimi.

  • Costanza Pasqua ha detto:
    14 Maggio 2015 @ 11:24

    A te anonimo, e a quello sotto, grazie di cuore.

  • Costanza Pasqua ha detto:
    14 Maggio 2015 @ 11:25

    Ciao solare! Grazie dei complimenti, prometto che tornerò presto 🙂

  • Anonimo ha detto:
    15 Maggio 2015 @ 8:52

    Sono l'anonimo, anzi l'anonima qui sotto. Ho fatto leggere il tuo post di sei mesi fa a una mia amica che è all'estero per studio. Spera di non tornare in Italia da un lavoro che non la merita, ma il paese che ha scelto si sta rivelando ancora meno ospitale del previsto. Le tue parole la hanno aiutata a sentirsi un po' meno sola e un po' meno in difficoltà. Grazie a te, davvero. Pamela

  • Pillow ha detto:
    18 Maggio 2015 @ 8:35

    patata…che tenerezza…

  • Costanza Pasqua ha detto:
    18 Maggio 2015 @ 9:19

    Anonimo, che commento perfetto. Perfetto. Hai scritto esattamente tutto quello che passa anche nella mia testa, tutti i giorni. Quasi sei anni che vivo lontana da casa e ancora non ho capito come si fa, a non pensare a casa, a non pensare ai miei genitori e ai miei nipoti, a non farseli mancare sempre. Ogni tanto vorrei essere un po' più come gli australiani, che partono, viaggiano e non si guardano mai indietro. E invece no. Io sono qui che non so ancora come fare, e ogni tanto vorrei partire e tornare, e poi quando torno vorrei ripartire. Un giorno forse troveremo la dimensione perfetta? Nel frattempo, io, tante volte, mi sforzo di fare finta di niente. E le lacrime che mi fanno bruciare gli occhi le mando giù con un bicchiere d'acqua, tentando fi fare finta di niente.

  • Costanza Pasqua ha detto:
    18 Maggio 2015 @ 9:20

    Grazie, cara mia. Cuori.

  • elisa ha detto:
    31 Maggio 2015 @ 11:49

    Ci sei mancata 😉

  • daniele maisto ha detto:
    9 Giugno 2015 @ 3:53

    Dice, voglio partire e andare via… Poi momenti come questi fanno pensare a quanto quegli affetti che si danno per scontato, poi quando sono distanti, mancano… tanto. Alla distanza c'è sempre una cura, scrivere aiuta a ridurre ogni km che ci divide. Come per esempio stasera che sono passato per caso dal tuo blog. Non smettere e torna a scrivere mi raccomando… bel blog 🙂

  • Arkadia ha detto:
    14 Giugno 2015 @ 9:17

    Ho letto il tuo bloggo tutto di un fiato. E mi viene in mente solo una cosa da dirti: sei una fottutissima forza della natura 😀

  • marikanl ha detto:
    20 Luglio 2015 @ 10:24

    Mi rivedo molto nelle tue emozioni! Anche io expat, ma un bel pó piú vicina all'Italia!
    Blog bellissimo!

  • Serena | Germanialand ha detto:
    20 Luglio 2015 @ 10:25

    Per portare avanti un blog ci vuole Costanza.
    Non dovrebbe essere difficile per te.

    Anche io avevo perso l'ispirazione a scrivere, ma m'era venuta a vivere. Ho ricominciato a scrivere del passato, che non interessa a nessuno, mentre i post del presente sono molto più interessanti e fanno molta più presa.
    Per farmi tornare la voglia ho fatto un restyling al sito, come le coppie che per rinvigorire il rapporto si comprano una tutina in lattice fetish sperando di guadagnarsi la serata.
    Non hai spiegato perchè non stai bene. Sì la famiglia e gli affetti. Ma non è solo quello.
    Anche io non sto bene e forse è perchè vedo i sogni andare in frantumi anche se ho cambiato paese piena di speranza e sicurezza di poterli realizzare.
    Ma tu?

  • Costanza Pasqua ha detto:
    23 Luglio 2015 @ 0:30

    Serena, come mi analizzi tu, nessuno mai.
    Io l'ho sempre detto a mia mamma che sono costanza solo di nome. La costanza non è proprio il mio forte.
    A parte questo, non lo so. Sono stati mesi intensi, ho dovuto fare visti, cercare lavori, e nessuno che mi volesse assumere e allora lacrime, mi sono sentita una vera e propria immigrata, mi manca casa, gli australiani sono dei ghiaccioli, non mi danno molto anche se sono sempre così carini, mi mancano i miei amici e mi sembra di vivere in un universo parallelo, e non avevo voglia di raccontare niente a nessuno.
    Ora le cose sembrano andare meglio, forse ritroverò la mia vena spiritosa e comincerò a scrivere di nuovo.
    Forse ho bisogno di un restyling, forse di tornare a prendere la vita un po' meno sul serio.

  • Anonimo ha detto:
    8 Agosto 2015 @ 8:57

    Ciao Costanza… Siamo ciò che siamo.. Siamo legati alle nostre famiglie, agli amici con cui siamo cresciuti da adolescenti… Alle decine di parenti con cui la domenica ci si riuniva.. Questa non è una debolezza, ma una forza..grazie a queste persone ed alle esperienze vissute ho rafforzato dentro di me i miei valori.. Non ho intenzione di voltare le spalle e dimenticarmi di tutto e tutti… Io li porto con me .. E vivo molto bene…non devi fare come fanno gli altri.. Si ciò che sei …sarà questa la tua forza.

  • Stories from the river ha detto:
    7 Settembre 2015 @ 11:08

    Sul fatto che tu sappia scrivere, ed anche divinamente, non c'è alcun dubbio Costanza! Tieni duro 🙂

  • Anonimo ha detto:
    10 Settembre 2015 @ 12:22

    È la fine del bloggo?

  • Anonimo ha detto:
    13 Ottobre 2015 @ 13:53

    Ti sei sbloggata?

  • pillow ha detto:
    13 Ottobre 2015 @ 13:53

    manchi. sappilo.

  • Anonimo ha detto:
    13 Ottobre 2015 @ 13:53

    Ma e'sparita?

  • McKillip ha detto:
    7 Novembre 2015 @ 7:44

    Grazie per aver condiviso

  • Anonimo ha detto:
    14 Novembre 2015 @ 4:52

    Tornaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ! 😉

  • Unknown ha detto:
    20 Febbraio 2016 @ 8:30

    Cara Costanza,

    ho iniziato a leggerti per caso, mentre una sera ero tristissima, qui, a 999 km da casa mia.

    Posso capire come ti senti. Posso comprendere profondamente quanto difficile sia stare lontani dai propri affetti e non viaggiare più sui binari che avevano dato per lungo tempo una direzione ben precisa alla nostra vita.

    Secondo me, una 23enne studentessa magistrale, l'unico modo per tornare a sentirsi a casa è crearsi una famiglia. Un nucleo, un nido, un senso per le azioni di ogni giorno.

    Credo che non siamo fatti per vivere per noi stessi, specialmente le donne…specialmente CERTE donne. Quelle che mettono il cuore, il proprio 101% in tutto quello che fanno.

    Non ti abbattere. Diventare adulti significa staccarsi da un secondo utero: la famiglia. Tu lo hai fatto fisicamente. E' normale sentirsi così, per nessuno, anche per chi vive a pochi km da casa, è semplice.

    Cerca l'amore, ogni giorno, in ogni forma e ama te stessa.

    Un abbraccio affettuoso, Sere

  • Miss Dreamer ha detto:
    31 Agosto 2016 @ 10:34

    Per alleggerire la mia anima da quelle pesanti nuvole grigie, che ultimamente incombono sulla mia vita, scrivo.

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“Signora, sua figlia Costanza è brava, ma scherza troppo. Non sta mai zitta. E scrive sempre.” “Cosa vuole che le dica. Farà la scrittrice da grande. O la comica.”

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